martedì 14 dicembre 2010

BURATTINA IO STESSA

mentre si svolgono i fatti di violenza a roma, 14 dicembre 2010, io mi siedo e assisto silente a ciò che nell'aere avviene.

 tutta quiete quaggiù
ma apparente.
La città è di nuovo assalita dal fuoco.
Ondate di fufore mi attraversano
incendiata io stessa nei nervi.
La sento l'agitazione,
la vedo salire per le strade dei colli
in eccezionale assenza di macchine.
Oggi un serpente spumoso di rabbia e terrore si fa strada nell'atmosfera
di questo letargico villaggio.
Un fiume impetuoso di mille facce indistinte
e forse più
s'affacciano nella mia mente
ed effettivamente sono.
Ne sento le voci di rabbia
solo in lontananza
ma sono.
La furia incontrollata mi scorre dentro eppure sono lontana.
Voglio
desidero
conflitto.
Rumore di elicottero mi riecheggia
un gran fottio di ali metalliche che girano e sovrastano.
Avrei voluto assaltarti
avrei voluto fare qualcosa di più che urlarti
avrei voluto sprangarti
un crick in faccia
sanguinarti.
La furia di Roma
penetra e si fa strada in queste mie cellule
che vibrano in una danza di distruzione.
Silente,
chè è questo lo stato di coscienza più sveglia,
osservo lo scuotimento del gregge,
la forza di ciò che ci attraversa e manovra.
Eroi che credono di esser padroni del loro destino
in atti di coraggioso eroismo
son marionette inconsapevoli
nelle mani di una natura beffarda
che si prende gioco di loro.

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